Vasco Rossi, profilo Facebook a rischio chiusura
Vasco Rossi di questi tempi fa sempre più rima con Facebook, il social network più famoso al mondo da cui il rocker comunica con i fan e di tanto in tanto non disdegna qualche frecciatina ai politici italiani.
Lo sa bene Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga, che si è visto attaccare da Vasco sul tema proprio degli stupefacenti. Ne è seguita una piccola querelle fra i due litiganti, ma sostanzialmente le posizioni non sono mai cambiate.
Vasco su Facebook è attivissimo: manda messaggi ai fan, posta video (i famosi "clippini"), aggiorna sulla sua salute e molto altro. Solo ieri, però, il Blasco è tornato a polemizzare con Giovanardi, questa volta per la campagna antidroga lanciata dal Governo in febbraio.
"Giovanardi si e' inventato uno spot tv (già on air) in cui una bella donna si trasforma in un vampiro che morde un ragazzo, con piccolo quantitativo di marjia, al collo e rappresenta in questo modo la 'droga che ti uccide'. (non è mai morto nessuno a causa di uso o abuso di marjia!!)
I radicali a Venezia stanno manifestando contro questo spot oltretutto misogino, odia pure le donne Giovanardi se le vede come vampiri...", ha scritto Vasco su Facebook.
Ebbene quest'ultima esternazione del rocker ha attirato le critiche del Codacons, che ha inoltrato una richiesta ufficiale alla Polizia Postale perché chiuda l'account di Vasco su Facebook: "Si tratta di una dichiarazione diseducativa e addirittura pericolosa, specie se si considera che il pubblico del cantante è composto in larga parte da giovanissimi. Un artista del suo calibro, proprio per l'elevato seguito di fan, non può abbandonarsi con tanta superficialità ad affermazioni a favore della droga, e soprattutto non può scrivere che l'abuso di marijuana non porta alla morte, perchè così facendo lancia un messaggio sbagliato e pericoloso", ha commentato Carlo Rienzi, presidente del Codacons.
Insomma, che Vasco fosse tollerante sulle droghe leggere si sapeva, ma l'ultima nota su Facebook solleva qualche interrogativo: certo, la marijuana in sé non puo' uccidere, ma gli effetti del principio attivo sul fisico potrebbero portare a tragici incidenti. Pensiamo a chi si mette alla guida "fatto", ad esempio.
Siamo sicuri che la polemica non si fermerà, Facebook o non Facebook.
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