Passione Maledetta: il nuovo album dei Modà raccontato traccia per traccia dalla band

27 novembre 2015: questa è per molti la data segnata da settimane sul calendario. Il motivo? Perché proprio venerdì esce “Passione Maledetta”, il nuovo album dei Modà, la band italiana dei record che ad oggi vanta 327 settimane in classifica; numero destinato a salire presto – ne siamo sicuri – grazie per l’appunto al disco in uscita. Realizzato per l’etichetta Ultrasuoni e distribuito da Artist First, il lavoro discografico di Kekko Silvestre & Co. è «pieno stile Modà» – ha precisato il frontman –, con un carica di energia pronta a sprigionarsi live.

E il pensiero non può che correre a un’altra data, quella del 18 giugno 2016, quando il gruppo farà il suo ritorno sul palco dello Stadio San Siro a due anni dal “Modà Stadi Tour 2104” che aveva registrato a Milano il tutto esaurito (i biglietti sono disponibili su TicketOne e in tutte le prevendite abituali).

Ma torniamo a “Passione Maledetta”, dieci inediti anticipati dal singolo E non c’è mai una fine il cui videoclip è parte di una storia unitaria che si svilupperà nelle prossime clip (curate da Topside Multimedia), sulle quali impera ancora il massimo riserbo.

In occasione della presentazione alla stampa del nuovo album, il cui ascolto ha reso difficile restare fermi e composti sulle proprie seggiole raggiunti dall’energia vibrante delle nuove tracce, Francesco Silvestre ha così descritto il lavoro traccia per traccia:

1. Ti passerà: 
è stata scritta per un amico, Lorenzo Insigne, quando sì infortunò durante una partita contro la Fiorentina; è un inno all’amicizia e a non mollare mai. In fondo è dedicata un po’ anche a noi stessi e ai nostri infortuni nella musica: è la fame che ci ha sempre portati avanti e questo vale per tutti. Il pezzo è molto tirato perché deve dare la carica;

2. È solo colpa mia:
precede, anche nella storia narrata, la traccia successiva e racconta di un senso di colpa che ci si porta dentro per la fine di una storia, irresolubilmente in bilico tra istinto e coraggio;

3. E non c’è mai una fine: 
è il racconto dei ricordi di una storia che, nel bene e nel male, lascia il segno; alcune cose si porteranno con sé per tutta la vita, perché il bene è impossibile da dimenticare;

4. Francesco: 
narra il passaggio da figlio a padre, quando si capisce quanto sia difficile fare il genitore, ed è dedicata a mia figlia Gioia, a cui cerco di tramandare gli insegnamenti che ho ricevuto io. È forse il brano più importante del disco, certo il più intenso;

5. California:
è nata dopo un viaggio fatto lo scorso anno; dopo un periodo in cui non mi sono mai fermato, stavo perdendo il contatto col mio mestiere, ero saturo e avevo bisogno di staccare. Quel viaggio negli USA mi ha dato nuova energia e mi ha fatto capire che avevo ancora tanto da dire;

6. Passione maledetta: 
è la rappresentazione di due modi diversi di intendere la passione, come sesso o come amore;

7. Forse non lo sai: 
è la traccia più nello stile “Modà vecchia guardia”; racconta di quanto l’apparenza inganni, in questo caso in riferimento a una ragazza. Ha un lato divertente, con una parte dance: non vedo l’ora di farla dal vivo!

8. Doveva andar così:
presenta al centro un uomo che si fa mille domande, incerto se tornare indietro o meno verso un amore, diviso tra resa e speranza. Il brano ripete gli stessi interrogativi che si rincorrono nella mente;

9. Che tu ci sia sempre:
presenta quel momento in cui non ci si rassegna ancora alla fine di qualcosa, quando si vorrebbe poter raccoglierne tutti i ricordi in modo che nessuno li possa toccare e si spera che anche l’altra persona faccia lo stesso. È il tormento di due romantici che non vogliono dimenticarsi;

10. Stella cadente:
è l’ultima traccia disco è la canzone d’amore più bella che ho scritto, la più matura per me e più sentita. Vorrei fosse la canzone che chiude tutti i nostri concerti!

Vi regaliamo questo scatto fatto a #NewYork durante le riprese. del video #enoncèmaiunafine #PassioneMaledetta pic.twitter.com/kzxH1556v1

— Modà (@rockmoda) November 6, 2015