Nuove Uscite

Nuovo album per gli Afterhours: “Un disco per espellere le tossine e andare oltre”

Ha un titolo che sembra uno scioglilingua ma ha ben altro che fanciullesca: Folfiri o Folfox è il nuovo lavoro degli Afterhours tra ombre, malattia e rinascita.
Afterhours - Folfiri o Folfox 2016

“È un disco in cui abbiamo davvero qualcosa da dire, siamo un gruppo che vuole raccontare storie con un linguaggio che altri fanno fatica a usare, a tratti ostico, che parla di cose pesanti. Un album non è solo estetica e questo racconta la nostra storia.” A parlare così sono gli che tornano con una lineup in parte rinnovata, sempre guidata da Manuel Agnelli che nel nuovo lavoro “Folfiri o Folfox” (Universal Music, dal 10 gugno 2016) si mette a nudo con crudezza, scardinando regole e prospettive.

Il progetto nasce da un dramma personale – la morte di un padre – e diventa occasione per ridiscutere la vita, per ritrovarsi in una realtà spiazzante che spesso imprigiona; e così, le tinte buie diventano la trapunta di un viaggio che è tentativo di risalita, rinascita, liberazione e talvolta cade di nuovo per poi rialzarsi. Un percorso che sa essere doloroso tanto quanto liberatorio.

Folfiri o Folfox cover

Manuel, tornate con un album in cui ti racconti in maniera quasi vulnerabile, certo con grande introspezione per scriverlo: che percorso è stato per te?
La vita mi ha fatto ritrovare bambino abbandonato e insieme adulto, obbligato a diventarlo dopo la perdita di mio padre. Ho vissuto una grande crescita e non sono più un post adolescente ritardato. E proprio in questo frangente, la musica è stata per me la possibilità di sublimare quello che è successo, una forma di autoanalisi che non pretendo sia condivisa da tutti. Sicuramente è servita a me per espellere le tossine ed è per questo che spesso i nostri pezzi sono scuri, pesanti, cupi. È quello che sappiamo fare meglio. È una fortuna enorme poter mettere questo male nella musica per uscire dalla gabbia che ci costringe: questo va oltre qualsiasi altra cosa, fama o soldi che siano.

E sul piano musicale come avete lavorato?
Il cambio della lineup ha generato nuova energia, un circolo virtuoso che ha rimesso in discussione tutto, dall’arrangiamento alla produzione. Siamo andati oltre anche nella sperimentazione, stravolgendo alcuni stilemi della forma canzone a partire dalla scrittura e tornando a una comunicazione più scoperta, una messa a nudo completa. C’è grande comunicatività perché era una nostra necessità. Da questo punto di vista è un lavoro caldo.

Quanto è stata importante la nuova formazione in questa nuova avventura musicale?
Tantissimo. È un momento molto fruttuoso per la band, iniziato sull’onda dell’ultimo tour teatrale, ma senza dubbio i nuovi innesti hanno portato un grande ricambio emotivo. Con la vecchia formazione i rapporti erano ormai marci e non c’era più dialogo; così, abbiamo sperimentato con una nuova formazione ed è andata magnificamente: continuiamo a navigare a vista.

Come è nata l’immagine di copertina? È insieme vita e morte: vuole essere in connessione con il titolo dell’album che indica due tipi di chemioterapia?
È un’idea di mia figlia con cui ho vagliato diverse immagini. È stata lei a propormi questa foto, che ho scattato io al cellulare; ho usato il flash e sembra un po’ mossa, ma è qualcosa di mio. Ho curato io quell’orchidea: stava morendo e sono riuscito a salvarla. E poi ho scoperto che è una pianta che si ciba di sostanze in decomposizione, proprio come il tumore.

Le tracce sembrano raccontare un’attenzione ancora maggiore al testo: è stato così?
È un’attenzione necessaria per il tipo di discorso che portiamo avanti nel disco. La musica è nata prima dei testi e questo ci ha aiutato a non fare un album sinistro, scuro, auto compiacente. Non ci sono solo parole di malattia e morte, ma si parla di energia, di ripartenza, di vita e rinascita.  È stata la musica stessa che mi ha aiutato a scrivere i testi in un certo modo, anche secondo una via più energica condotta propria dalla melodia. Per esprimere la mia visione delle cose.

Folfiri o Folfox Aterhours 2016Magliocchetti

In questa visione delle cose, spesso la parola io fa rima con Dio: come lo intendi?
Non c’è alcun riscoperto rapporto con Dio, anzi nel disco canto soprattutto la sua mancanza e cito molto Dio come domanda, ricerca... Non lo si trova. Quello che sento e descrivo è da intendersi come un passaggio di energia che può essere razionalizzato con la figura di dio ma è solo uno sfogo. Sono un ateo alla ricerca di una forma di energia che dia senso a questo passaggio di cose.

Che spazio ha la felicità in questa ricerca?
Beh, io ho sempre voluto essere felice. In questo ambiente ce ne sono fin troppi che fanno i maledetti!

Oggi quale ruolo può ancora avere la musica rock?
Come l’intellettuale, chi fa musica rock non è chiamato a preservare la propria cultura come un paladino,  piuttosto deve portarla a tutti con un linguaggio ben specifico. È sempre stato così e per noi vendere più dischi o avere maggiore visibilità è solo funzionale a diffondere questo discorso.

Anche “X Factor”, allora, diventa una vetrina per comunicare a più persone?
È proprio così che intendo la mia partecipazione a “X Factor”: voglio portare la mia visione della musica a più gente possibile. E devo dire che hanno dimostrato di avere le palle chiedendomi di partecipare, perché in fondo sono un’incognita, non sono certo un personaggio televisivo. Ma le mani vanno sporcate e bisogna avere il coraggio di fare, anche cose piccole, e noi non abbiamo paura delle sfide.

Come saranno i prossimi live con cui porterete sul palco “Folfiri o Folfox”?
Buona parte dell’album ha già una grande energia live e siamo convinti che la scaletta estiva, tra brani di repertorio e nuove tracce, sarà una bella botta.

Ecco la tracklist dell’album

CD 1

  1. Grande
  2. Il mio popolo si fa
  3. L’odore della giacca di mio padre
  4. Non voglio ritrovare il tuo nome
  5. Ti cambia il sapore
  6. San Miguel
  7. Qualche tipo di grandezza
  8. Cetuximab
  9. Lasciati ingannare (una volta ancora)

CD 2

  1. Oggi
  2. Folfiri o Folfox
  3. Fa male solo la prima volta
  4. Noi non faremo niente
  5. Né pani né pesci
  6. Ophryx
  7. Fra i non viventi vivremo noi
  8. Il trucco non c’è
  9. Se io fossi il giudice

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