Alberto Fumagalli, CEO e fondatore del Nameless Music Festival
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Il supereroe di Barzio è tornato per una quinta edizione del , festival di musica elettronica italiano più amato di sempre.
L'edizione del 2014 del Nameless Music Festival (Lecco)
L'edizione del 2015 del Nameless Music Festival (Barzio)
L'edizione del 2016 del Nameless Music Festival (Barzio)
Diventato ormai un simbolo degli eventi EDM in Italia, Alberto Fumagalli ci racconta come questo "sogno" sia nato e cresciuto, e la sua fiducia per il futuro. Grazie a lui e ad un grande team, il Nameless in pochi anni è diventata un'organizzazione che può già fare concorrenza alle più grandi manifestazioni internazionali, con una line-up non completa, ma già invidiabile da tutta l'Europa.
L'intervista a Alberto Fumagalli meglio conosciuto come "Alberto Anight"
Come ci si sente a chiamarsi Alberto Fumagalli?
Beh non saprei, qualcuno pensa che mi chiamo ANight (nome del profilo facebook, ndr) di cognome... Scherzi a parte mi sento come mi son sempre sentito, un ragazzo che nella vita si annoia troppo e ha bisogno di organizzare sempre qualche evento per passare il tempo.
Perchè Nameless?
Nameless nasce dalla nostra voglia di provare a produrre un festival, e prende il nome dalla traduzione impropria del personaggio "Innominato" dei Promessi Sposi. Scelta voluta per rimarcare il forte legame con il territorio che crediamo sia alla base del successo del festival .
Quante ore lavori al giorno?
Fare il promoter soprattutto in una realtà piccola come la nostra non ti permette di lavorare ad ore, ci sono giorni in cui lavori poco ed altri in cui fai 20 ore di fila.. Quello che posso dirti di certo è che ho davvero pochissimo tempo libero!
I tuoi collaboratori quanto sono importanti?
Fondamentali. In particolare Alessandro Spreafico (che poi è l'uomo dietro la comunicazione e gli aftermovie di NMF), ma anche tutti gli altri. Avere un team che condivide con te il tuo stesso sogno è il primo tassello fondamentale per poter costruire un progetto come Nameless che tante volte mi viene da definire come la classica cattedrale nel deserto...
Hai sempre lavorato nel campo della musica? Come ti ha cambiato la vita personale questo percorso?
Sì e no, ho sempre fatto eventi sin da quando avevo 14/15 anni, ma non sono partito con l'idea di poter vivere di questo. Lavoravo come impiegato fino a poco tempo fa per campare ma ho sempre continuato a coltivare il mio sogno investendo tutto il tempo e i soldi che guadagnavo per provare a realizzare i miei sogni. Nel 2014 ho deciso di buttarmi al 100% su Nameless e da allora sì, la mia vita è cambiata perché mi sveglio ogni mattina con la consapevolezza che ho la fortuna di lavorare al mio sogno insieme ai miei amici di sempre.
Gli appassionati di Nameless ti riconoscono?
Qualcuno sì, anche se non è un argomento di mio interesse.. A me piace stare dietro le quinte e qualche volte magari parlare con i clienti per scoprire cosa pensano del mio lavoro in tutta onestà.
Quanto vale nameless per una piccola provincia come Lecco?
Io credo che il valore di Nameless per la nostra provincia e per la Valsassina sia immenso. Pensiamo soltanto al ritorno d'immagine per il territorio a costo 0 per la pubblica amministrazione, oltre che all'indotto generato su tutto il settore ricettivo... Di contro sono convinto che anche la nostra piccola provincia sia uno dei fattori vincenti fondamentali di NMF. La vallata, le montagne e gli animali contribuiscono a creare quella che noi definiamo Nameless Experience, e non c'è stage o artista che potrà mai sostituirli.
Cosa ti piacerebbe cambiare nel mondo degli eventi in Italia?
Mi piacerebbe che ci fossero più persone appassionate e più professionisti. Il settore dei festival dance in Italia ancora non esiste e la mia esperienza per ora dice che non ci si può rapportare ad esso pensando di fare puramente degli investimenti economici. Se vogliamo essere competitivi nel mondo dobbiamo partire da qui e costruire progetti, strutture e realtà nazionali in grado di supportare la crescita dei talenti e dei format di casa nostra. La musica è l'unica arma che abbiamo per ampliare il pubblico a cui ci rivolgiamo ed è da lì che bisogna partire sempre.
Abbiamo assistito nel 2015 alla nascita della vostra etichetta discografica "Nameless Records"; come è nata questa idea di espandersi ad altri settori musicali?
Nameless Records nasce proprio da quello che ti stavo dicendo poco fa, vogliamo partire dalla musica. Sin dal giorno 0 della nostra realtà ci siamo sempre dovuti costruire tutto con le nostre mani... E così abbiamo deciso di fare lo stesso in ambito discografico, cogliendo la grandissima opportunità che ci ha dato una major importante come Universal Music, e lavorando con un A&R come Federico Cirillo che condivide con tutto il team lo stesso sogno: portare in alto la musica made in Italy.
Ci sono dei talenti italiani che in particolare pensi possano avere presto un successo internazionale?
Senza dubbio, sono convinto che l'Italia è piena di artisti di talento, ma non chiedetemi di fare nomi...
Tempo fa ci avevi detto che avresti voluto eliminare gap tra producer italiani e esteri; secondo te perchè molti di questi hanno uno svantaggio rispetto a loro?
Lo svantaggio è dato dal fatto che in Italia non abbiamo mai fatto sistema. Attenzione però: fare sistema non significa lavorare tutti insieme. La concorrenza è fondamentale, noi dobbiamo semplicemente riuscire a cancellare tutto ciò che fa male al sistema. Ci vorrebbe più professionalità, in modo da arginare i danni causati dall'improvvisazione; sarebbe bello riuscire a mettere da parte l'ego e l'invidia... Il fairplay paga di più!
Da anni lavori nel mondo EDM; pensi che in italia la musica elettronica stia finalmente avendo un nuovo periodo di sviluppo?
In questo periodo la situazione club/festival non è delle migliori, bisogna essere onesti... Chi come noi è in controtendenza è perché ha lavorato diversamente negli ultimi anni, ma siamo ben lontani dall'essere in un nuovo periodo di sviluppo. In ogni caso io sono molto fiducioso per il futuro, sento ogni giorno idee nuove e vedo tanti ragazzi che lavorano senza sosta ai propri sogni. Quando c'è tanta passione prima o poi i risultati arrivano!
Il sogno di ogni raver è quello di entrare in possesso della tua rubrica del cellulare. A quanto ci poni il prezzo di vendita?
Ve la regalo, ma non aspettatevi di trovare i numeri di chissà quali artisti! Io il mio tempo lo passo a parlare con i manager...
Infine il tuo ultimo contatto sembra essere quello dei The Chemical Brothers; come avete deciso di contattare delle leggende come loro, ma di genere diverso dal vostro solito?
Abbiamo avuto l'opportunità di fare un'offerta per loro grazie soprattutto a Giammarco Ibatici, che si occupa da sempre dei loro DJSet in Italia. Quest'anno cadeva il quinto anniversario di Nameless, abbiamo pensato: chi meglio di loro?
Chiusa la line-up di Nameless 2017, cosa ci aspetta nel 2018?
Ebbene sì, siamo già al lavoro per l'edizione 2018, ma ci sono anche altre novità in arrivo; il 5 Giugno ne saprete di più!
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