I Beatles psicosimulati costano un milione di dollari a Bluebeat.com

Il sito americano Bluebeat.com e il suo fondatore, Hank Risan, hanno accettato un accordo con l'etichetta EMI, accordo da quasi un milione di dollari. È questo il prezzo da pagare per non affrontare un processo ben più pericoloso per Risan e la sua creatura. Al centro del contendere i diritti sui brani dei Beatles.

Già nel 2009, Bluebeat.com aveva iniziato a vendere i brani per 25 centesimi in Usa, a un terzo del costo di un brano legittimo su iTunes. All'epoca non esisteva alcuna licenza sulla versione digitale delle canzoni dei Beatles. Quando questa licenza si è materializzata Bluebeat.com è stato immediatamente colpito da svariate cause di violazione di copyright.
I diritti sulla vendita digitale dell'intero catalogo dei FabFour, infatti, appartengono solo ad Apple, che offre album e canzoni su iTunes dallo scorso novembre.

A nulla è valsa la fantasiosa difesa di Media Rights Technology, società proprietaria del sito: le canzoni dei Beatles offerte online sarebbero state solo delle "simulazioni psico-acustiche", ossia un processo secondo il quale i brani sarebbero stati riprodotti "sinteticamente" ricalcando ipotetiche esibizioni dal vivo. Insomma, una spiegazione piuttosto intricata che non ha convinto il giudice John Walter: le "riproduzioni" incriminate suonavano troppo similia alle originali.

La difesa, quindi, non è servita a molto, infatti Walter l'ha liquidata come "linguaggio pseudoscientifico oscuro e impreciso per descrivere quello che è in realtà un campionamento". E come tale - non detenendo Bluebeat.com alcun diritto sui celebri brani - illegale.

Bluebeat.com ha quindi accettato di pagare 950mila dollari alla EMI e ora ha anche il divieto di vendere qualsiasi tipo di musica di proprietà delle etichette che hanno denunciato il sito.

Altri artisti le cui canzoni sono state vendute illegalmente tramite il sito web comprendono Radiohead e Coldplay.