Kaskade-DJMag, è ancora guerra aperta
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Il primo, vero attacco è giunto da Axwell Λ Ingrosso, che si sono palesemente dissociati dai più avvezzi alla richiesta di voti. Adesso, dopo il duo svedese, è il turno di un'altra importante voce del panorama EDM, ovvero Kaskade, che non sceglie un bersaglio tra i suoi colleghi: il suo mirino, piuttosto, è puntato direttamente su DJMag, i cui criteri sono al centro delle discussioni da ormai una settimana.
Difficile far riferimento alla posizione del DJ e produttore americano, scivolato alla numero 84 della Top 100 di quest'anno. La faida con il magazine inglese è ormai storia nota e prosegue da almeno tre anni, dopo il primo battibecco mediatico tra le parti, ma l'ultimo affondo arriva direttamente dal suo canale Twitter. L'accusa è quella di scarsa integrità professionale da parte degli addetti ai lavori, rei di aver indotto i protagonisti della classifica alla compravendita di preferenze prima dell'Amsterdam Music Festival, scenario in cui si è annunciata la nuova graduatoria.
Clowning me at #84. Ok. Cool. But calling me a pottymouth douche. A+ on the journalistic integrity. @DJmag
— Kaskade (@kaskade) October 17, 2015
Il riferimento, nemmeno troppo velato, è alla campagna elettorale condotta da Dimitri Vegas & Like Mike, che hanno scalzato Hardwell dal trono, ma anche alla strategia pubblicitaria di Martin Garrix, che ha interrotto la permanenza ultradecennale di Armin Van Buuren tra i primi tre. Kaskade, dal canto suo, ha rincarato la dose con ulteriori dichiarazioni a mezzo stampa:
La prima preoccupazione di un DJ dev'essere quella di fare musica. Se mi prodigo così tanto nella pubblicità, ovviamente non potrò dare il massimo sotto l'aspetto della qualità. Questa corsa al voto non mi appartiene, preferisco concentrarmi sul mio lavoro e lasciare i fan liberi di votare per me o per chiunque altro. La Top 100 sta diventando sempre più una trovata social: noi veterani ci stiamo aggiornando, ma non siamo disposti a scendere a questi compromessi elettorali.
Si tratta dell'ennesimo colpo inferto al popolare magazine britannico, sempre più contestato per i risultati della classifica annuale. Per gli artisti chiamati in causa non sembra trattarsi di un semplice ricambio generazionale o musicale, come avvenne dieci anni fa con l'avvicendamento techno-EDM, bensì un'evoluzione poco gradita della figura del DJ. E se il movimento stesso della musica elettronica è spaccato in più fazioni, non c'è da stupirsi se anche i fan prenderanno posizioni ampiamente discordanti.
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