Processo Michael Jackson, la giuria si riunisce per il verdetto
Il processo per la morte di Michael Jackson volge al termine, dopo che l'accusa e la difesa hanno esposto nelle scorse settimane i loro argomenti. Oggi la giuria preposta al caso si riunisce per il verdetto, verdetto che potrebbe anche condannare l'unico imputato per omicidio involontario, ovvero il dottore personale di Jacko, Conrad Murray.
Oggi dunque sarà il primo giorno di riunione per la giuria, composta da sette uomini e cinque donne, chiamata a decidere sul destino del medico. L'immagine di Murray, bisogna riconoscerlo, è uscita malridotta dopo le deposizioni dei testimoni, fra cui alcuni eminenti colleghi.
Nel migliore delle ipotesi il dottore avrebbe erroneamente somministrato al rel del pop una dose letale di Propofol, un potente anestetico che Michael usava come sonnifero. Nella peggiore delle circostanze Murray avrebbe maneggiato con superficialità alcune sostanze che non sapeva gestire al meglio, agendo da "incosciente".
L'ipotesi della difesa, invece, è che sia stato lo stesso Jackson a iniettarsi il Propofol mentre Murray era fuori dalla stanza. Secondo i suoi avvocati, inoltre, il dottore aveva acconsentito a lavorare per Michael ma non era a conoscenza della sua dipendenza dai farmaci. L'ingaggio da 150mila dollari al mese, tuttavia, non si poteva certo rifiutare.
Ora non resta che attendere il verdetto della giuria, che dovrà per forza essere unanime per essere valido. Se condannato, Murray rischia fino a quattro anni di carcere e il ritiro della licenza medica.
Una pena tutto sommato leggera per aver causato la morte di una delle pop star più famose di sempre.
Per David Walgren, dell'accusa, "Conrad Murray è responsabile di un crimine. La giustizia domanda un verdetto di colpevolezza".
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