Alan Walker, c'è un ghost producer?
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È ricominciata la guerra sui ghost producers. L'ultimo artista a finire nell'occhio del ciclone è Alan Walker, che agli occhi dei ravers avrebbe commesso un autogol clamoroso sui social network e sulle piattaforme di trasmissione. Il talento norvegese, 19 anni, è reduce dal successo di Faded e dal lancio di Alone. Ma a qualcuno, a quanto pare, iniziano a sorgere dei dubbi sulle sue capacità.
A scatenare le accuse degli appassionati è un video, il cui obiettivo è quello di spiegare i passaggi principali che hanno portato alla creazione della sua ultima traccia. Il bagaglio tecnico a disposizione del DJ scandinavo, però, pare non aver convinto gli spettatori, che hanno fatto notare come il tutorial si stesse trasformando in una cattiva pubblicità per il suo brano e, soprattutto, per la sua carriera in ascesa.
Non solo. Alan Walker ha lanciato le sue creazioni insieme ad Anders Froen, co-produttore, che tra l'altro ha detto di aver aiutato anche altri artisti nei propri progetti musicali. La dietrologia, in questo caso, ha immediatamente portato all'idea che la co-produzione fosse in realtà una produzione a 360°, lasciando all'artista norvegese tutta la gloria. Nulla di confermato in tal senso, ma sicuramente una pubblicità tutt'altro che positiva all'alba dell'estate.
Adesso sta al diretto interessato scegliere quale strategia seguire: quella di spiegare la sua posizione in tal senso, oppure quella di aspettare che le acque si calmino e che l'ennesima polemica sui ghost producers si smorzi con il passare del tempo.
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