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Intervista a Mordecai: falchi ammaestrati e musica elettronica

Mordecai, DJ e producer torinese, si racconta ai nostri lettori in un'intervista esclusiva: scopri curiosità, influenze e le novità su uno degli artisti EDM italiani più interessanti del momento.

Edoardo Pasotto Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Copertina dell'EP Mirage del DJ Modercai

La nostra nuova rubrica di interviste si apre oggi con Mordecai: l'eclettico dj e produttore torinese, che ha da poco rilasciato il suo ultimo EP "Mirage" sulla label "Shifty Rhythms" di Los Angeles, si racconta ai nostri lettori.

Cominciamo subito con una domanda che ti avranno fatto in molti: perché questo nome?

L'origine del mio nome deriva essenzialmente dalla mia seconda grande passione, quella per il cinema. Nel periodo in cui stavo cercando il nome adatto per questo progetto mi imbattei casualmente in un film che molti di voi conosceranno sicuramente: “I Tenenbaum" di Wes Anderson. Non appena sentii pronunciare il nome del falco Mordecai pensai subito che quel nome fosse semplicemente perfetto. In quel periodo stava anche nascendo in me la passione per la cultura Indiana e per la storia dei Nativi Americani. Decisi quindi di unire le due cose.

Come nasce una tua traccia?

Non c'è un vero e proprio metodo o una prassi specifica che seguo.
Essenzialmente devo essere ispirato.
C’è da dire però che ultimamente sto imparando a produrre anche avendo a che fare con tempi di scadenza ben definiti. Per quanto riguarda la stesura vera e propria di un brano, a differenza di altri che partono dal beat, io preferisco partire da una linea melodica, cercando di strutturare una melodia o una bassline che mi soddisfi. Dopo aver ottenuto il “cuore” pulsante della traccia, cerco di sviluppare una parte di supporto vocale, poi lavoro sulla struttura e, infine, vado a operare sulle rifiniture più tecniche dei singoli suoni.

Quali sono le tue influenze musicali?

Non ho un'influenza musicale specifica
Ascolto praticamente tutto, eccezion fatta per alcuni generi più “estremi”. Col tempo ho sicuramente cambiato opinione su moltissimi artisti: ho smesso di seguirne alcuni e ho iniziato a seguirne altri.
Diciamo che cerco di fare ciò che mi piace, senza mai rinnegare ciò che mi piaceva precedentemente.

Come è arrivata la Shifty Rhythms?

L’esperienza con Shifty Rhythms è avvenuta in maniera abbastanza casuale.
Prima di contattarli direttamente li seguivo già da un paio di mesi e ammiravo molto le loro release. Quando mandai il mio primo lavoro a moltissime etichette, una di quelle che mi rispose quasi subito fu proprio la Shifty. Dal momento che mi piacevano molto e l' occasione sembrava interessante, decisi di chiudere l’EP con loro. Devo dire che questa è stata indubbiamente una delle esperienze più fortunate che ho avuto.
Mi sono trovato benissimo da subito e mi hanno accolto trattandomi come parte integrante della loro famiglia. Sicuramente in futuro continuerò a collaborare con loro.

Parlaci del tuo EP.

Sono presenti tre tracce con un ritmo e un’intensità totalmente diversa l’una dall’altra. Questo perché preferisco non catalogarmi e non essere legato esclusivamente a un singolo genere. Credo che una traccia quando è una buona produzione, lo è indistintamente dalla “classificazione” che si porta dietro.

Una tua opinione sull'attuale panorama EDM in Italia?

Ormai moltissimi artisti, e non solo, quando sentono il termine “EDM", storcono il naso. Diciamo che, per quanto mi riguarda, se c’è una cosa che non sopporto è la “reclusione” musicale secondo un determinato genere. A mio parere bisognerebbe cercare di etichettare meno la musica all’interno di specifiche categorie, così da poter valutare una produzione più oggettivamente, e soprattutto in base alle nostre personali sensazioni.
Personalmente ritengo che in Italia esistano attualmente moltissimi validi artisti, la maggior parte però ancora troppo celati nell’ombra. Noto anche, purtroppo sempre più spesso, come vengano a mancare voglia di credere nel proprio e nell'altrui potenziale e voglia di andare controcorrente.
Sono davvero pochi gli eventi in cui si cerca di premiare o di spingere artisti originali, che vanno fuori dall’ordinario, o che propongono un genere musicale più di nicchia rispetto all’ascolto abituale.
Devo dire però che recentemente sono rimasto piacevolmente sorpreso per aver conosciuto molti ragazzi con la mia stessa passione e dedizione, i quali mi hanno fatto capire che non sono il solo a pensarla in un certo modo.

Cosa ascolta in questo periodo Mordecai?

Forse riuscirei a rispondere meglio alla domanda “ Cosa non ascolta in questo momento?”. Come ho già detto, non mi piace ascoltare unicamente un genere musicale o rimanere fisso su un particolare collettivo/produttore.
Ciò che ascolto varia molto in base al mio umore, al mio stato d’animo e a dove si dirige il mio puntatore su SoundCloud.

Progetti e speranze per il futuro?

Questa è senza ombra di dubbio la domanda da un milione di dollari.
Progetti per il futuro sicuramente parecchi.
Per quanto riguarda le speranze invece, preferisco raccoglierle col tempo, senza crearmi troppe illusioni. Se c’è una cosa che ho imparato in questo ambiente, è che bisogna cercare di restare vigili e coi piedi per terra, non facendosi fomentare da troppe speranze.
Per il futuro, posso dirvi che a breve rilascerò una collaborazione con un ragazzo di Chicago di nome Madnap. Con lui sto chiudendo una traccia particolarmente fuori dal mio ordinario e devo dire che la cosa mi stuzzica parecchio.
Successivamente ci sarà una seconda importante release, presumibilmente verso aprile / maggio, ancora con i ragazzi della Shifty.
Detto questo, ciò che posso dirvi è che il 2015 sarà sicuramente un anno ricco di novità e di release che non vedo l’ora di poter condividere con tutti voi!

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