Mercato musicale, nel 2016 boom dello streaming e Universal in testa
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MeDIA Research ha di recente pubblicato i dati relativi al fatturato delle case discografiche americane del 2016. La Universal Music rimane saldamente al comando in termini di guadagni e share di mercato, anche se le sue quote, nel 2016, sono state appena erose da Sony e Warner. Dati significativi per le etichette indipendenti, che hanno registrato un 6% nella crescita del fatturato. Ma andiamo con ordine.
L’intero mercato ha registrato una generale crescita, trainato in gran parte dai servizi in streaming. La percentuale che hanno rappresentato - nello share di mercato delle etichette – è stata del 34%, contro il 23% dello scorso anno.
La Universal Music, dicevamo, mantiene ancora il primato, con uno share che scende però al 28.9% dal 30.2 del 2015. Rimane comunque ancora lontana la Sony, che si piazza seconda al 22.4%. Dall’anno scorso, Universal Media Group ha avuto una crescita in termini di ricavi del 2.4%, trascinata dallo streaming, che registra un clamoroso +56%, mentre le vendite su mercato fisico sono calate del 6%
Le altre due principali concorrenti, Sony e Warner, hanno guadagnato qualcosina nello share di mercato. La prima passando dal 21.3 al 22.4%, la seconda dal 16.8 al 17.4%. In termini di vendite, Warner è cresciuta dell’11%, Sony del 13.
Infine c’è il mondo delle etichette indipendenti. Nonostante queste abbiano registrato una crescita in revenues del 6%, scendono leggermente nello share globale, dal 31.6 al 31.3%. Anche nel settore editoriale, le indie guadagnano il 6%, e si muovono dal 49.4 al 50.1% di share.
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