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Paul McCartney shock: "Ho temuto per la mia vita dopo la morte di Lennon"

Il bassista dei Beatles ha raccontato la paura per la sua incolumità dopo l'assassinio di John Lennon avvenuto nel dicembre del 1980.

A quasi trentacinque anni dalla tragica ed assurda morte di , ha rispolverato i fantasmi del passato dichiarando di non aver dimenticato quel terribile 9 dicembre 1980.

Il bassista e paroliere dei Beatles ha confidato di aver temuto per la sua vita quando Mark Chapman ha freddato Lennon davanti alla sua casa di New York:

Ero terrorizzato e sotto shock in quei giorni, non riuscivo a rendermi conto del fatto che John non ci fosse più. È stato un momento terribile. Ero a casa ed era mattina presto quando ho ricevuto la telefonata.Non riuscivo a capire quello che stava succedendo. Per me è stato ancora più difficile perché sapevo che non l'avrei mai più rivisto e che non avremmo mai più fatto musica insieme.

Paul non ha dimenticato il suo caro amico nonostante le invidie ed incomprensioni nate prima e dopo la sua morte.

Recentemente McCartney si è lamentato del cambio di percezione dell'immagine di Lennon da parte del pubblico dopo il suo brutale omicidio: "Un martire dopo la morte", dichiarò l'autore di Yesterday riferendosi all'amico ucciso.

Ed invece oggi ha raccontato che in quei giorni ha temuto per la sua stessa vita fino al punto di rifugiarsi nella sua casa di campagna nel Sud dell'Inghilterra. Questo non è bastato a smaltire la paura ma lo ha portato a scambiare dei militari alle prese con una semplice esercitazione di routine per un commando pronto a farlo fuori nei pressi della sua abitazione.

Un bell'equivoco figlio della tensione di quell'inspiegabile omicidio che ha dato a tutti una sensazione di insicurezza e timore. L'unica consolazione per McCartney è stata quella di aver fatto la pace con John prima della sua morte:

È l'unica cosa di cui posso essere felice, almeno in parte. La cosa peggiore al mondo sarebbe stata, dopo lo splendido rapporto che abbiamo avuto, lasciarci con astio. Non avrei accettato di perderlo senza aver fatto pace prima. Il fatto di essere tornati buoni amici prima della sua scomparsa rappresenta la mia unica consolazione.