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I R.E.M. si sono sciolti, l'addio ai fan

Dopo 31 anni di carriera i R.E.M. si sono sciolti: Michael Stipe, Mike Mills e Peter Buck spiegano perché.

Andrea Sala Autore:

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I R.E.M. si sono ufficialmente sciolti, dopo 31 anni di luminosa carriera. Stipe e soci, infatti, muovono i primi passi nell'undergroud americano nel 1980 per passare poi all'etichetta Warner con lo storico album "Out of time", il disco che contiene forse la loro canzone più conosciuta, Losing my religion.

Ebbene, dopo tutto questo e molto altro fino all'ultimo album "Collapse into now", i tre  musicisti georgiani hanno deciso di darci un taglio, serenamente. I R.E.M., infatti, non si sono sciolti per liti interne o sconti personali. No, Michael Stipe, Peter Buck e Mike Mills si sono semplicemente accorti che l'ultimo lavoro in studio e tour tracciano un'ideale linea dopo 31 anni di lavoro insieme.

Per questo si sono sciolti, perchè "sembra il tempo giusto per farlo", recita una nota della Warner. I tre componenti dei R.E.M. hanno affidato questa difficile decisione al loro sito web, dove hanno diffuso un breve comunicato ai fan e un personale messaggio individuale sul perché si siano sciolti.

"A tutti i fan e amici: come R.E.M., e come amici e co-ispiratori di una vita, abbiamo deciso di chiudere la nostra storia come band. Ce ne andiamo con un grande senso di gratitudine, di realizzazione e di meraviglia per tutto ciò che abbiamo realizzato. A chiunque si sia sentito toccato dalla nostra musica va il nostro ringraziamento più sentito per averci ascoltato", si legge sul sito web ufficiale della band.

I messaggi individuali, invece, danno un'idea più precisa di come ognuno dei tre artisti giustifica la decisione.

Mike Mills, bassista e riconoscibile doppia voce del gruppo, ha scritto: "Durante l'ultimo tour e mentre stavamo facendo Collapse into now e questo greatest hits [in uscita a novembre, ndr ]ci siamo chiesti, 'e ora?' Lavorare su tutta la nostra musica e i ricordi di trent'anni è stata un'impresa. Abbiamo capito che queste canzoni sembravano tracciare una linea naturale dopo gli ultimi 31 anni di lavoro insieme". E ancora: "Siamo sempre stati una band nel senso più vero del termine: fratelli che si vogliono davvero bene e si rispettano. Ci sentiamo come dei pionieri per questo - non c'è disarmonia, non ci sono esplosioni o avvocati. Abbiamo preso questa decisione insieme, amichevolmente e con nel cuore le migliori intenzioni verso gli altri. Era il momento giusto".

Michael Stipe, iconico frontman della band, ha scritto: "Un uomo saggio una volta ha detto 'la cosa più importante quando si va a una festa è sapere quando lasciarla'. Abbiamo costruito qualcosa di straordinario insieme. L'abbiamo fatto. E ora è il momento di adare. Spero che i nostri fan capiscano che non è stata una decisione facile, ma tutte le cose devono finire e volevamo farlo nel modo giusto, alla nostra maniera". Stipe chiude il suo intervento con un ringraziamento: "Dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato ad essere i R.E.M. per questi 31 anni; la nostra più sentita gratitudine va a coloro che ci hanno permesso di farlo. È stato bellissimo".

Per ultimo si è espresso Peter Buck, chitarrista tanto di poche parole quanto attivo a livello artistico: "Una delle cose più belle dell'essere nei R.E.M. era il fatto che tutte le canzoni e gli album che abbiamo scritto significavano lo stesso sia per noi che per i fan. Era, ed è ancora, importante per noi essere onesti verso di voi. Essere parte delle vostre vite è stato un dono incredibile. Grazie".
Anche Buck saluta i fan assicurando che non ci sono stati screzi di sorta: "Mike, Michael, Bill [Berry, ex-batterista, ndr], Bertis [Downs, manager, ndr] ed io chiudiamo da grandi amici. So che li vedrò ancora in futuro, come so che rivedrò tutti coloro che ci hanno seguiti e sostenuti negli anni. Anche solo nel reparto vinili del loro negozio di dischi, o in fondo ad una platea di un club guardano un gruppo di 19enni che provava a cambiare il mondo".

Con i R.E.M. sciolti la storia del rock perde un suo moderno membro che ha segnato, senza mai andare sopra le righe, gli ultimi 30 anni. Brani come Shiny happy people, Everybody hurts e It's the end of the world as we know it sono dei capolavori che difficilmente verranno dimenticati, opera di un grande gruppo di - e questo è fondamentale - grandi amici.

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