Tiësto e Paul Van Dyk, nessuno ha viaggiato più di loro
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Non bastano le tournèe mastodontiche dei big della musica mondiale, quelli capaci di attrarre folle in stile Woodstock e simili. La fama dei globe-trotter, da diversi anni a questa parte, spetta ormai ai protagonisti della musica elettronica. I DJs hanno scavalcato le band storiche in termini di viaggi e mete toccate durante l'anno, al punto da raggiungere un chilometraggio che va ben oltre la percorrenza del globo terrestre.
Ed è così, dunque, che Tiësto e Paul Van Dyk sono riusciti a superare i e nella speciale classifica in giro per il mondo pubblicata da Travelbird. Il produttore olandese e il collega tedesco, infatti, sono gli artisti che hanno viaggiato di più nella storia della musica, superando anche dei mostri sacri come i due marchi, più che artisti. Il DJ di Breda guida la classifica, grazie a 23 anni di carriera che gli hanno permesso di superare 1,5 milioni di miglia percorse. Un dato che equivale a 62 giri del mondo e, soprattutto, quasi sette viaggi sulla Luna. Poco distante il DJ del Brandeburgo, che invece si attesta al secondo posto con 1,4 milioni di miglia, quasi 58 giri del mondo e sei viaggi lunari.
Il gradino più basso del podio, invece, è di Bob Dylan, che si avvicina ai 60 anni di carriera e anche alla distanza percorsa da Paul Van Dyk. Il suo conteggio complessivo si ferma appena al di sotto del milione e quattro, mentre il quarto posto dei Metallica fa registrare un leggero sorpasso al milione e tre, riferendosi sempre al calcolo in miglia. Più staccati, poi, gli altri quattro brand che hanno sorpassato quota un milione: , , Rolling Stones e occupano dalla quinta all'ottava posizione. Ogni piazzamento, però, ha un valore che tiene conto soltanto del percorso tracciato, senza fare una media tra le distanze coperte e gli anni di carriera alle spalle. In questo modo, ovviamente, acquisterebbe maggior valore chi ha fatto registrare il proprio dato in minor tempo: si passa dai 58 anni di Bob Dylan ai 23 di Tiësto, per una differenza di 35 anni tra l'inizio delle due carriere.
Prendendo in esame anche questa componente, il record dell'artista olandese è da considerarsi ancor più prezioso. Nonostante un cachet particolarmente elevato ed una permanenza ormai stabile nei grandi eventi sui palcoscenici americani, il calcolo delle miglia continua ad aggiornarsi a velocità impensabile. Stesso dicasi per Paul Van Dyk, pur stoppato per qualche mese dal ricovero post-caduta durante lo show di Armin Van Buuren. D'altra parte, bisogna farne di strada per lasciare Breda ed Eisenhüttenstadt.
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