Evasione fiscale, Vasco Rossi dice la sua
Solo stamane si è fatto un gran parlare della supposta evasione fiscale milionaria che vede coinvolto Vasco Rossi. Un articolo del settimanale "L'Espresso", infatti, sostiene che siano in corso dei controlli sulle società e sulle dichiarazioni dei redditi del rocker, dichiarazioni risalenti a qualche anno fa.
In particolare pare che il Blasco non abbia dichiarato circa 5 milioni di euro, mettendo in piedi un sistema fatto di società esterne e fatturazioni incrociate per ridurre la pressione tributaria sui suoi introiti.
Rapido come il web 2.0, da Facebook, sono arrivate due comunicazioni ufficiali.
La prima è ad opera della storica addetta stampa Tania Sachs, che ha postato una nota in cui si fanno le dovute precisazioni: "Le indiscrezioni raccolte su Vasco da parte dell’Espresso purtroppo non sono fresche: sono di oltre 18 mesi fa, del 13 agosto 2010 (periodo di punta per i controlli sulle imbarcazioni). [...] In merito agli 'ulteriori approfondimenti' che sarebbero 'partiti' – come appreso dall’Espresso – e che riguarderebbero 'il modo in cui in questi anni alcuni guadagni sono stati ripartiti fra Vasco e le sue diverse società', possiamo solo dire, come un anno e mezzo fa, che non ne siamo a conoscenza. Non risulta che a Vasco sia mai arrivata la richiesta di informazioni o chiarimenti sul suo reddito personale".
E ancora: "I controlli sulle società partecipate da Vasco ci sono stati, e frequenti da ben 10 anni a questa parte; ma non hanno mai portato alla luce alcunchè di eclatante e tantomeno di rilevante".
"Simili indiscrezioni, prive di riscontro, gettano inevitabilmente un gratuito discredito sull’immagine di Vasco Rossi; continuare a riproporle ogni anno, poi, diventa, oltrechè dannoso, anche antipatico", conclude Tania Sachs.
I toni poi si sono fatti più polemici quando è sceso in campo, sempre su Facebook, lo stesso Vasco.
In una nota, infatti, il rocker di Zocca risponde a tono all'articolo de "L'Espresso": "Vasco finisce nel mirino del fisco…Vasco nel mirino del fisco c’è da quasi dieci anni. È dal 2000 infatti che l’agenzia delle entrate quasi ogni anno si è occupata di controllare se pago regolarmente le tasse e non capacitandosi del fatto, e contestandomi sempre solo delle irregolarità…..sono dieci anni che mi fa accertamenti e che staziona nel mio ufficio contabile".
"Certo è giusto che il fisco controlli, lavori si dia da fare per scoprire l’evasione - dice Vasco - Pensate che ce ne sono addirittura centinaia di migliaia perfettamente sconosciuti che neanche le conoscono le tasse….su dieci anni magari un pò di tempo anche per quelli".
Ma Vasco rincara la dose, a modo suo: "Cosa volete in questo paese è vero tutto e non è vero niente. Niente è certo. Tutto fa brodo, … la finanza quando arriva trova sempre qualcosa da contestare".
E la conclusione è amara, ma orgogliosa: "Io non ho mai evaso il fisco e nemmeno ho preso residenze in paradisi fiscali. Ho sempre pensato che se sono italiano è qui che risiedo ed è qui che pago le tasse. Ma mi fa schifo questo sistema e ve lo dico chiaro. C’è del marcio in Danimarca", termina Vasco Rossi su Facebook.
Ora la palla passa all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza. Vasco Rossi è colpevole di evasione fiscale o no?
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