I Negramaro lanciano a sorpresa il nuovo singolo Sei Tu La Mia Città
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I sono tornati questa notte a sorpresa pubblicando su YouTube un'anteprima del loro nuovo singolo intitolato "Sei tu la mia città". La notizia è stata data ieri sera alle 23:08 su Facebook con questo messaggio:
Finalmente possiamo urlarlo insieme #seitulamiacittà
Il video parte in bianco e nero: i 6 membri della band sono tutti insieme in una stanza e il batterista Danilo presenta il nuovo brano, dal 24 aprile in tutte le radio e in esclusiva su iTunes. E mentre Andrea suona il piano, Giuliano inizia a cantare le prime parole di "Sei tu la mia città".
Dalla versione acustica si passa poi a quella elettrica e dal bianco e nero al colore: scorrono così alcune immagini del video ufficiale, che sarà rilasciato a breve. Per la cronaca "Sei tu la mia città" è già al primo posto su iTunes e secondo me si candida seriamente a tormentone dell'estate 2015.
A quanto pare il nuovo album - ancora senza titolo - uscirà in autunno, in concomitanza con il tour. A seguire il testo della canzone, che è stata registrata tra New York, Nashville, Londra, Madrid e il Salento.
Testo Sei Tu La Mia Città - Negramaro
La strada si aggroviglia nei tuoi capelli
i lampioni che esplodono come fanali nei tuoi occhi
hai il cuore che sa di asfalto e di preghiere
e le macchine che attraversano senza più guardare
e sciogliti i capelli nel fango solo se ci riesci
e allacciami i tuoi dubbi alle scarpe
se poi tu non mi credi
se non mi credi
Il cielo lo reggono ancora i miei difetti
le mani si incastrano e formano grattacieli
le scuse attaccale bene così non cadi
le unghie affilate resistono tagliando i vetri
e asciugami i pensieri col fiato degli ultimi alberi
accendimi di notte le insegne dei più bei ricordi
concedimi la pace e i treni senza più rimorchi
e puntami negli occhi come un tram a fari spenti
investimi di luce se non mi vedi ancora in piedi
Sei tu la mia città
sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri
perché tu sei la città
sei tu la mia città
Le case che aprono le gambe agli sconosciuti
e le chiese sono bocche di donne con i fucili appesi
le fabbriche sono vecchi indiani che fanno segni
il fumo porta via con sé gli ultimi avanzi
nascondimi dagli altri son troppo comodi i tuoi denti
e sputami poi fuori quando stenderai i tuoi panni
e lavami nel fiume se vorrai ancora indossarmi
e rimboccami le maniche quando pioverà dai muri
e soffiami sul mondo come quasi fossi vento
Sei tu la mia città
sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri
perché tu sei la città
sei tu la mia città
che si colora quando è sera
mentre i vicoli sono neri
e ti ricordi solo allora della tua vera natura
ed hai bisogno un po' di me
per sentirti meno sola
per sentirti una città
che resta sempre ancora accesa
Sei tu la mia città
sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri
perché tu sei la città
sei sempre e solo la città
che si colora quando è sera
mentre i vicoli sono neri
e ti ricordi solo allora della tua vera natura
e hai bisogno un po' di me
per sentirti meno sola
per sentirti una città
che resta sempre ancora accesa
sei tu la mia città
sei tu la mia città
sei tu la mia città
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