Processo Michael Jackson, parlano i testimoni (VIDEO)
Il processo per la morte di Michael Jackson continua e ieri è toccato alla difesa esporre le proprie tesi: per farlo sono stati chiamati alla sbarra diversi testimoni chiave per dimostrare che non fu il dottor Conrad Murray ad iniettare la dose letale di Propofol al cantante. Gli avvocati di Murray e il medico stesso, infatti, sostengono che Jacko abbia assunto la dose letale di anestetico da solo.
Dopo gli affondi dell'accusa, con le testimonianze chiave del medico che ha effettuato l'autopsia su Jackson e del maggior esperto di Propofol al mondo, la difesa ha chiamato a deporre Cherilyn Lee, infermiera e nutrizionista che curò il re del pop, e il promoter Randy Phillips.
La donna ha spiegato che Jacko le chiedeva spesso il Propofol, invece dei trattamenti olistici a cui lei lo sottoponeva per curargli l'insonnia: insomma, al the, le vitamine e le erbe Michael Jackson preferiva sostanze più potenti e pericolose, come l'anestetico che l'ha ucciso.
Cherilyn Lee si è anche commossa ricordando Michael e si è dovuta assentare brevemente dal banco dei testimoni, dopo essere scoppiata in lacrime: "Nessuno che ti vuole bene o che ha a cuore il tuo interesse ti somministrerebbe questo [il Propofol, ndr]", disse l'infermiera alla pop star quando lo aveva in cura.
Randy Phillips, il promoter che avrebbe dovuto organizzare le 50 date londinesi di Jackson, ha detto alla Corte che la pop star gli chiese un terreno da 16 acri alle porte di Londra con cavalli e corsi d'acqua per bambini. In più Jacko disse a Phillips di contattare il Guinnes dei Primati per l'ultimo concerto, perché sarebbe avvenuto qualcosa di grandioso (come farfugliava lo stesso re del pop durante una registrazione fatta ascoltare in aula) .
La richiesta di biglietti per il "This is it tour" fu altissima e sembrava davvero che ci fosse un record all'orizzonte. Sempre il promoter, però, rivela anche che le condizioni di salute di Jackson non erano buone: una mail dal suo coreografo, Kenny Ortega, lo avvisò infatti che il cantante era sempre più distratto e saltava molte prove.
Inoltre, fatto strano, Jacko voleva sempre e solo Conrad Murray al suo fianco come medico, rifiutando altri dottori. Secondo la difesa, poi, la pressione su Jacko era enorme: in caso di cancellazione del tour, infatti, la pop star avrebbe dovuto pagare più di 30 milioni di dollari, in un periodo in cui si trovava in rosso di 400 milioni.
L'insonnia, dunque, sarebbe stata originata da questa tensione, tensione che portò Jackson a iniettarsi il Propofol per dormire. Fino all'errore fatale nel giugno del 2009.
Altro su #Michael Jackson
Iscriviti alla newsletter di AllSongs
Riceverai i nostri aggiornamenti anche via email, è semplicissimo!
Iscrivendoti acconsenti alle condizioni d'uso di AllSongs