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La farfalla di Belen e i giovani: protagonisti della seconda serata di Sanremo

Sfide tra esordienti, eliminati fra i big D'Alessio e Berté, Dalla e Carone, Marlene Kuntz e Irene Fornaciari. Ma anche stavolta non è la musica l'argomento di cui si parla a Sanremo.

La seconda serata del Festival di Sanremo scorre via con meno "botti" rispetto all'esordio: anche se aleggia il fantasma di Celentano, presente nelle battute di Papaleo come negli sketch dei Soliti Idioti e nei sacchi di sabbia portati dal duo Canalis-Belen a Morandi per "ripararlo" dalle "eccessive" polemiche, la musica dovrebbe riprendersi almeno un po' di spazio.

Non che se lo meriti: la media qualitativa delle canzoni, anche al secondo ascolto, rimane piuttosto bassina, e i giovani che esordiscono nella serata non fanno molto per innalzarla. Il primo a salire sul palco Alessandro Casillo, quindicenne contornato da polemiche perché la precedente partecipazione a "Io Canto" avrebbe dovuto garantirgli l'accesso al settore Big. La sua "È vero" sembra Justin Bieber sotto tranquillanti e scorre via senza sprazzi di fantasia.

Eccede invece in virtuosismi invece Dana Angi che canta "Incognita poesia", un brano poco sanremese che infatti non convince i televotanti e le frutta l'eliminazione. Gli Io ho sempre voglia non brillano per scelta della denominazione, ma intonano un rock morbido con "Incredibile", che ha una propria credibilità. Un po' di fantasia nell'esibizione di Celeste Gaia e del suo "Carlo", che mostra sprazzi di talento pop, misconosciuti dal pubblico che promuove il gruppo ed elimina la ragazza.

Abbastanza prevedibile la proposta di Erica Mou, che nella sua "Vasca da bagno del tempo" azzarda qualche avventura lessicale ma poco di originale dal punto di vista musicale. I Bidiel confermano il dubbio che i gruppi, per andare a Sanremo da esordienti, devono avere un nome orrendo. Comunque, capitanati dal figlio di Luca Madonia, si avventurano in campo blues con qualche idea e qualche coro non disprezzabile: a vincere è comunque la Mou. Marco Guazzone, pianoforte e giacca di paillette, dà un'interpretazione piuttosto intensa di "Guasto". Giulia Anania aggiunge suoni un po' fiabeschi con "La mail che non ti ho scritto", ma forse esagera con le fiabe perché viene eliminata.

La finale tra i giovani sarà dunque tra Guazzone, Mou, Io ho sempre voglia e il favorito Casillo: un discreto confronto di stili, ma di futuro non se ne vede tantissimo. Ci sono anche i big, ovviamente, presentati in ordine opposto rispetto alla prima serata, per colpa dei problemi tecnici con il voto della giuria demoscopica.

I quattro eliminati della serata sono D'Alessio/Berté, Marlene Kuntz, Irene Fornaciari, Carone/Dalla, ma tutti con opzione di ripescaggio per la finale. Ma alla fine, tirando le somme, la serata passerà alla storia soltanto per il tatuaggio a forma di farfalla e per l'assenza/presenza, immanenza/trascendenza degli indumenti intimi di Belén. Vogliamo chiamarla "provocazione artistica"?

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