Jovanotti comincia il suo nuovo tour, fra futuro e passato
Jovanotti ha cominciato il suo tour per il disco "Ora" da Rimini, lo scorso sabato 16 aprile, e lo ha fatto reinventandosi come è già successo per lo stesso album che porta sul palco. Si è puntato sulla tecnologia, sulle immagini 3D, sul computer, sui sintetizzatori. Ma senza dimenticare l'uomo, vero motore di tutte le macchine, anche quelle musicali.
Insomma per il nuovo tour 2011 di "Ora" Lorenzo ha deciso di affidarsi a un futuro ancora permeato del romanticismo che ha caratterizzato i lavori precedenti del cantautore. E nella performance live c'è spazio per questi due princìpi costitutivi, che si spartiscono le due ore di concerto.
Si parte con l'attacco di luci, suoni e i ritmi elettronici dal nuovo album di Jovanotti, già messi in chiaro dal primo singolo Tutto l'amore che ho. Un ampio spazio sotto i megaschermi ospita la band, mentre l'impianto di luci colpisce Lorenzo creando effetti stupefacenti, come se il cantante fosse avvolto da corde e dando vita a un suo doppione sul palco. Una lunga piattaforma frontale, poi, porta Jovanotti in mezzo al suo pubblico.
Perché la tecnologia stupisce, ma è il contatto con il calore della folla che nutre l'artista in sede live.
Se l'apertura è tutta per il personaggio del "crooner elettronico", non mancano i classici pezzi acustici da stadio: curiosamente introdotti da filmati di Piero Angela, i due momenti unplugged sollevano il coro del pubblico mentre Lorenzo intona Penso positivo, A te, Ragazzo fortunato e tutti i suoi pezzi storici.
"È stato difficile preparare questo concerto che è un po' schizofrenico tra tecno e romanticismo", ha detto Lorenzo. Non a caso "l'idea di partenza era di non fare uno show sul passato, avevamo bisogno di capire come funzionava il nuovo disco dal vivo e di superare la logica del concerto didascalico con il solito muro di schermi led che ormai lo usano anche a Sanremo".
E il risultato sembra aver soddisfatto sia lui, sia i 7mila presenti allo show di Rimini. Forse è anche per questo che Eugene Hutz, leader dei Gogol Bordello, ha invitato Jovanotti a cantare al Bonnaroo Music Festival in America.
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