Amy Winehouse, in eredità vestiti e canzoni
L'eredità di Amy Winehouse a pochi giorni dalla sua tragica morte consiste in una manciata di nuove canzoni e nei bozzetti dei vestiti disegnati per la sua linea in partnership con il brand Fred Perry.
Un portavoce dell'etichetta Universal, proprietaria della label Island Records che ha pubblicato i due dischi di Amy, ha detto che l'artista di Rehab aveva in cantiere 12 nuovi pezzi, pezzi che il management aveva ascoltato in versione demo e che avrebbero dovuto segnare il trionfale ritorno della cantante sulle scene discografiche.
"Aveva realizzato la struttura dei nuovi brani e con alcuni era più avanti che con altri. Eravamo tutti molto emozionati, francamente erano tutti testi ottimi. Abbiamo ascoltato le bozze e suonava come la Amy di una volta", ha detto il portavoce.
Ora, dopo il comprensibile aumento delle vendite dopo la morte, in molti parlando di un terzo album postumo per Amy. L'etichetta non ha dichiarato nulla di ufficiale, così come la famiglia o l'entourage della cantante, tuttavia le probabilità sono molte.
Intanto è emerso che Fred Perry, la famosa fashion house inglese, possiede altri modelli disegnati con Amy. L'artista e la casa di moda, infatti, avevano collaborato per una collezione per la primavera 2011. Da poco si è scoperto che Amy aveva proseguito nel lavoro, arrivando a realizzare modelli fino all'autunno-inverno 2012.
Anche i vestiti verranno realizzati e messi in vendita come probabilmente succederà per le canzoni inedite? Per il momento il direttore marketing di Fred Perry, Richard Martin, ha preso tempo: il progetto è "in stand by fino a che non avremo parlato con la famiglia e l'entourage [di Amy]".
Dopo il funerale, poi, sono emerse nuove teorie sulle cause della morte di Amy. A lanciarle sono stati i genitori della cantante: secondo Mitch e Janis Winehouse, infatti, la figlia sarebbe stata uccisa dalla sua repentina decisione di smettere di bere.
Sembra ironico, ma i genitori di Amy sono convinti. Degli ultimatum dei medici si sapeva già tutto e lei, forse spaventata, ha deciso di tagliare i ponti con l'alcol da un giorno all'altro. Questo le era stato sconsigliato dai dottori, che avevano detto ad Amy di ridurre pian piano le dosi.
L'astinenza potrebbe aver causato allucinazioni e stati di delirio ad Amy: nella peggiore delle ipotesi un tale stato porta anche a violenti attacchi epilettici. Complice il suo fragile stato di salute, l'allontanamento repentino dall'alcol potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nella sua morte.
Amy doveva stare proprio male. Secondo alcune fonti "le allucinazioni la terrorizzavano. Il confine tra realtà e fantasia era sempre più confuso e lei trovava questo stato intollerabile". E ancora: "Anche se non avrebbe più toccato alcol e droghe, sapeva che la sua salute era rovinata. Fisicamente era distrutta", si legge sul Daily Mirror.
Ora non resta che attendere i test tossicologici, visto che l'autopsia non ha rilevato nulla di determinante.
Altro su #Amy Winehouse
Iscriviti alla newsletter di AllSongs
Riceverai i nostri aggiornamenti anche via email, è semplicissimo!
Iscrivendoti acconsenti alle condizioni d'uso di AllSongs