Un Burning Man a base di yogurt, gelati e lavatrici? C'è chi dice no
Il Burning Man, festival di otto giorni che si svolge dal 1991 a Black Rock City, città creata ad hoc nel sabkha salato del deserto del Nevada, conclude la festa americana del Labor Day a settembre. Durante l'evento si vive un'esperienza di comunità che si esprime con un rituale ben preciso: il grande fantoccio di legno che viene incendiato nella serata del sabato.
La particolarità del festival è anche che ognuno dei partecipanti è libero di organizzare esibizioni, mostre o workshop per segnalarli all’organizzazione. Durante il festival si esibiscono anche artisti di un certo calibro, come ad esempio Diplo vs Skrillex (Jack U), che hanno suonato lo scorso anno.
Incuriositi? Ecco le istruzioni per partecipare, alla modica cifra di 380 dollari: bisogna munirsi di attrezzatura da campeggio, generatori di elettricità, cibo e acqua, cercando dil badare a se stessi il più possibile. Gli unici prodotti in vendita nella città sono ghiaccio e caffè, quindi il baratto e il dono sono le sole forme di scambio ammesse.
Ovviamente a Black Rock City i cellulari non funzionano, le temperature superano i 40° di giorno e la notte possono abbassarsi di diverse decine di gradi. Date le condizioni climatiche estreme, la maggior parte degli eventi si svolge dopo il tramonto.
Il festival è organizzato da Black Rock City, LLC, guidato da uno dei fondatori, Larry Harvey, e da altri cinque membri del comitato: Marian Goodell, Harley Dubois, Michael Michael, Will Roger Peterson e Crimson Rose. Proprio di recente gli organizzatori sono stati pungolati dal Bureau of Land Management con la preghiera di garantire allo staff e ai VIP che parteciperanno un'esperienza più confortevole ripetto agli altri anni: location dotate di servizi pienamente igienizzati, lavatrici e asciugatrici, nonché dello yogurt greco e un freezer con gelati preconfezionati.
Una serie di vizietti di cui nella vita quotidiana non si può fare a meno, ma che secondo il leader della minoranza del senato Harry Reid sono beni assolutamente non necessari: “La filosofia del festival si basa sull'istinto di sopravvivenza, a contatto con gli elementi naturali, in modo da cavarsela da soli il più possibile. Le lavanderie si trovano a 16 chilometri se proprio se ne sente la necessità”.
Diversa la reazione di Gene Seidlitz, bureau district manager del Nevada, che ha invece affermato che la salute e la sicurezza del personale sono da prendere seriamente in considerazione: gli operatori lavorano tantissime ore al giorno in condizioni difficili, la prioprità è garantire loro un ambiente di lavoro a norma e confortevole.
Chi vincerà? La modernità e il comfort o gli ideali che stanno alla base del Burning Man Festival? La disputa è molto accesa e si preannuncia interessante. Voi che ne pensate?
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