Lou Reed: era violento, misogino e razzista. Sarà vero?
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Che non fosse uno dei personaggi più semplici del panorama musicale mondiale, era cosa nota. Ma quello che emerge dalle prime anticipazioni del libro "Notes from the Velvet Underground: The Life of Lou Reed" in uscita il 22 ottobre, ha dell'incredibile.
Lo scrittore Howard Sounes, già autore di libri su Bukowski, e Amy Winehouse, ha raccolto le testimonianze di circa centoquaranta personaggi che hanno avuto a che fare con l'ex componente dei . E l'immagine di Reed ne esce fortemente denigrata. A fare scalpore soprattutto il suo rapporto con le donne, con parecchi episodi di violenza raccontati nel libro. Ma non mancano anche accuse di razzismo nei confronti di ebrei e afroamericani.
L'accusa più clamorosa arriva da Bettye Kronstad, prima moglie di Lou Reed, che ha raccontato di esser stata più volte picchiata dall'ex marito. Queste le parole della donna:
Ti schiacciava contro a un muro. Ti malmenava. Ti colpiva, ti scrollava. Una volta mi ha lasciato con un occhio nero
A confermare tali affermazioni anche Allan Hyman, compagno di scuola di Reed, che ha fatto capire che questo lato violento era già presente in gioventù, quando sembra avrebbe picchiato una ragazza con cui aveva avuto un appuntamento:
Lei parlava. Lui si è alterato per quello che lei aveva detto e l'ha colpita violentemente alla nuca
Anche l'autore del libro ha commentato quanto raccolto durante le interviste per la biografia:
Amavo la sua musica, ma non puoi ignorare i fatti. I coccodrilli dopo la sua morte sono stati tutti un po' troppo gentili, perché lui era davvero una persona sgradevole. Un vero mostro; credo realmente che la parola "mostro" si possa utilizzare senza remore in questo caso per questo personaggio
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Sembra quindi che l'autore di Walk on the Wild Side avesse davvero un lato selvaggio. Ora non resta che attendere l'uscita nei negozi del libro per capire affondo queste accuse, sperando che arrivi anche una versione italiana nel futuro. L'unica cosa certa è che queste parole resteranno sul nome di Lou Reed, che purtroppo non avrà mai la possibilità di difendersi.
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