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Hugh Laurie, il Dottor House suona il blues

Hugh Laurie, il Dottor House della serie TV, pubblicherà il suo primo album musicale il prossimo 10 maggio: sarà un disco blues dal titolo "Let them talk".

Andrea Sala Autore:

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Hugh Laurie, il celebre Dottor House della serie TV, darà presto alle stampe il suo primo album musicale: il disco si intitolerà "Let them talk", sarà una celebrazione del blues e arriverà il 10 maggio. Sì, perché non è un caso che House sia spesso seduto al piano o imbracci una chitarra.

Hugh Laurie, infatti, è pianista da molto tempo e la passione per la musica ha sconfinato presto anche nel suo alter ego medico televisivo. L'attore inglese, 52 anni, ha così potuto mettere in pratica il suo sogno di pbblicare un disco del suo genere preferito. Il blues, appunto.

E non stupisce nemmeno che Laurie propenda per quel genere, visto che spesso è definito come la musica del diavolo. Non è difficile vedere, in questo caso, una certa coerenza fra l'uomo, l'attore e il musicista.

Ad ogni modo Laurie rende omaggio in "Let them talk" al blues di New Orleans, con una band d'eccezione e collaborazioni eccellenti: c'è la leggenda Irma Thomas, c'è il famosissimo pianista Alain Toussaint e c'è Dr. John, che ha partecipato al pezzo After you're gone, e c'è anche Tom Jones.
Ma non solo, ci sono anche St.James Infirmary di Louis Armstrong e They Are Red Hot del leggendario bluesman Robert Johnson. "Il ritmo di New Orleans ha sconvolto la mia goffa ossatura inglese e, a volte, mi rendeva così felice o triste che non sapevo più cosa fare di me. New Orleans era la mia Gerusalemme", ha detto l'attore.

Dal canto suo Laurie si è dimostrato modesto ed emozionato, anche in sede live, davanti alla nuova opportunità: "Non sono nato in Alabama nel 1890, non ho mai mangiato il semolino, coltivato un campo o cavalcato un vagone merci. Nessuna zingara ha predetto il destino a mia madre quando sono nato e non c’è nessun malvagio sul mio cammino, da quanto posso vedere. Lasciate che quest’album vi mostri quello che sono: un bianco della classe media inglese che sconfina apertamente nella musica e nei miti del sud americano", ha ammesso l'attore.

Insomma, il fatto che sia uno dei più pagati della tv americana - 400mila dollari ad ogni puntata del Dottor House - non gli ha fatto perdere la testa, anzi riguardo alla sua nuova veste di musicista dimostra notevole umiltà e sta molto sulla difensiva: "ho infranto una delle regole base di chi fa questo mestiere: gli attori devono recitare e i musicisti suonare. E’ così che funziona. Non compri pesce dal dentista, né chiedi consigli finanziari a un idraulico…quindi perché ascoltare la musica di un attore? La risposta è che non c’è risposta. Se ti preoccupa la provenienza e la genealogia, allora dovresti cercare altrove, non ho niente per te".

Dalle prime recensioni il disco non è nemmeno male: Laurie canta e suona con passione, passando fra un pezzo blues e un altro con amore e dedizione. Perché il blues, e lui lo sa bene, non si impara ma si vive.

Vedremo come risponderanno i suoi fan al suo imminente tour. Vincerà l'uomo, l'attore o il musicista?

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