Processo Michael Jackson, pena massima per Conrad Murray (VIDEO)
Il processo per la morte di Michael Jackson finalmente è giunto alla fine: il giudice Michael Pastor, dopo la sentenza della giuria pubblica, ha inflitto il massimo della pena all'unico imputato, Conrad Murray.
Il medico, infatti, è stato ritenuto colpevole di omicidio involontario e negligenza, visto che il suo operato ha portato alla morte del re del pop nel 2009. Per questo il giudice della Corte Suprema di Los Angeles ha deciso di rinchiuderlo per quattro anni in carcere, il massimo della pena in un caso come questo.
La sentenza era già nell'aria, dopo il verdetto di colpevolezza emananato dalla giuria e dallo stesso Pastor lo scorso 7 novembre. L'ultimo atto del processo arrivato ieri era l'assegnazione della pena che, come abbiamo visto, è stata massima.
Nell'emettere la sua sentenza, che però dovrà essere ratificata dallo Sheriff's Department per una legge contro il sovraffollamento delle carceri, il giudice ha parlato di "terribile violazione della fiducia" del paziente da parte di Murray.
La sfilata di testimoni, esperti medici e foto shock, dunque, hanno chiarito il ruolo del dottore nella morte di Jacko. Un ruolo fin troppo principale, nonostante la difesa avesse orchestrato le sue mosse per scaricare tutte le colpe sulla pop star, all'epoca dipendente dai farmaci.
Conrad Murray non ha reagito in alcun modo alla pena, rimanendo imperturbabile come sempre. Questo nonostante il giudice parlasse di bugie "ripetute" e un'assoluta mancanza di "rimorso dell'imputato nei confronti delle sue azioni".
L'uso del tanto chiacchierato Propofol da parte di Murray è stato goffo e senza metodo, ha detto Pastor, che ha anche affermato che "la medicina sperimentale non può essere tollerata, e il signor Jackson è stato un esperimento".
Per finire l'ultimo, pesante verdetto: "Murray è e resta pericoloso".
Nonostante la durezza delle affermazioni del giudice, però, Conrad Murray potrà uscire dopo soli due anni, a patto che la sua condotta in prigione sia irreprensibile.
Murray, per finire, dovrà anche rifondere la famiglia di Jackson e l'ammontare della cifra sarà deciso in un'udienza a gennaio. L'accusa chiese, all'inizio, la somma di 100 milioni di dollari, ossia la stima di guadagno per i 50 concerti che il re del pop avrebbe dovuto tenere a Londra nel 2009.
Successivamente, però, è stato chiaro che Murray non avrebbe mai potuto pagare una somma tale.
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