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Living Legacy: il lato introspettivo dell'EDM

In occasione dell'uscita del suo nuovo singolo, Living Legacy ha rilasciato un'intervista in esclusiva per i nostri lettori

Edoardo Pasotto Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Esclusiva intervista a Living Legacy

Supportato da canali come Trap NationFatal Music e Clown Music, il giovane produttore di origini romane Living Legacy ha recentemente pubblicato il suo nuovo singolo "A place to call home" e per l'occasione ha risposto in esclusiva ad alcune nostre domande

 Quali sono state le fonti d’ispirazione per la creazione del tuo nuovo singolo "A Place To Call Home"?

"A place to call home" è una canzone che parla della vita in generale, o perlomeno di come ultimamente la vita si presenta davanti ai miei occhi. C’è sempre un momento di difficoltà, dove ci si sente oppressi dai mille problemi e dove si ha il bisogno di sfogarsi, per poi infine “tornare a casa” e trovare la pace interiore.


Living legacy in esclusiva per EDM Italy

 Sei italiano, ma nel tuo profilo Facebook privato utilizzi l’inglese come lingua principale. Per quale motivo?

In realtà ho due profili: uno privatissimo, in Italiano, rivolto alle persone con cui ho maggior confidenza, ed uno “privato ma pubblico”, dove condivido soltanto le cose inerenti a Living Legacy. Nel secondo caso, avendo impostato il mio progetto con una visione internazionale, ho preferito mantenere tutto in inglese.

L’espressione “Nemo propheta in patria” pensi sia adatta a te?

Assolutamente si! Ma il discorso non si sofferma soltanto su Italia o estero. Per esempio mi trovo molto più a mio agio fuori dalla mia città natale, Roma. Tra la fine di quest’anno ed il prossimo ho in programma di trasferirmi a Milano, oppure all’estero. Vedremo come va! 

Con chi vorresti collaborare?

Bella domanda! Mi piacerebbe collaborare tantissimo con Crywolf, lo apprezzo molto come artista. Per me non è facile collaborare con altri produttori perché, per mettere insieme due o più menti, bisogna avere empatia! Per adesso sto collaborando con Axol ed ho in cantiere una collaborazione con The Boorkids! Voglio rivelarti uno dei miei sogni nel cassetto: avere un featuring con Sam Carter degli “Architects” in una delle mie future canzoni.

Quale canzone non può mancare in un tuo set?

Da qualche mese, ho deciso di proporre un Live Set con una band, invece di un semplice DJ Set: sono cresciuto con i concerti rock, quindi vorrei trasmettere ai miei fan le stesse emozioni che provavo quando vedevo le mie rock band preferite suonare sopra il palco. In passato ero il cantante di una rock band e oggi ho una voglia sfrenata di suonare i miei brani ma, ovviamente, un Electronic Live Set ha in scaletta tendenzialmente meno canzoni rispetto ad un Dj Set. C’è da dire però che queste canzoni potrò suonarle dall’inizio alla fine. Ma, soprattutto, potrò stare sul palco con i miei migliori amici!

Possiamo sperare di vederti presto impegnato in tour?

Certo che si! Ora ho in programma di far uscire 5 canzoni, scrivere un EP e poi cominciare con i live set! Ovviamente farebbe comodo avere un booking agent, ma con il mio team stiamo lavorando sodo per organizzare tutto nel miglior modo possibile!

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