E' morto Lou Reed: la leggenda del rock ci lascia a 71 anni, l'omaggio di amici e colleghi
Lou Reed, il fondatore dei mitici Velvet Underground (la band che negli Sessanta ha contribuito a formare la musica rock), è morto ieri in una domenica di ottobre a Southampton, New York, per un disturbo legato al suo recente trapianto di fegato.
L'artista, che era da diversi mesi in condizioni di salute precaria, lascia la moglie e collega Laurie Anderson, che aveva sposato nel 2008 a Boulder in Colorado.
Il punk, la New Wave e il rock alternativo degli anni '70, '80 e '90 sono tutti in debito con il musicista newyorkese, le cui canzoni sono state fonte di ispirazione per REM, Nirvana, Patti Smith e tanti altri. Una volta gli U2 hanno dichiarato che in tutte le loro canzoni c'è un piccolo furto dal genio di Lou Reed.
Molte celebrità, sia colleghi e amici, hanno utilizzato i social network per esprimere il dolore per la sua scomparsa, come Courtney Love, Billy Idol, Red Hot Chili Peppers, ma anche persone comuni incantate dalla magia del cantante di 'Walk On The Wild Side'.
Qui sotto ce lo vediamo due anni fa ospite a Che tempo che fa, la sua ultima apparizione televisiva in Italia, per promuovere il disco realizzato con i Metallica 'Lulu'.
Lou Reed (nome d'arte di Lewis Allan Reed) è nato a Brooklyn, New York nel 1942, ma è cresciuto a Freeport, Long Island. Figlio di un contabile, odiava la scuola, amava il rock n' roll e aveva diversi problemi con i genitori, che lo fecero sottoporre a terapie di elettroshock per combattere la sua preseunta bisessualità.
L'artista, che non ha mai raggiunto il successo commerciale di superstar come Beatles, Rolling Stones e Bob Dylan, ha però avuto un grande impatto sulla cultura americana. I suoi Velvet Underground hanno aperto la musica rock all'avanguardia e alla sperimentazione: al teatro, all'arte, alla letteratura e al cinema, frequentando personalità del calibro di William Burroughs, John Cage e Kurt Weill.
Ma fu soprattutto Andy Warhol (amichevolmente lo chiamava Drella, crasi di Dracula e Cinderella) a credere nei Velvet Underground, arrivando a disegnare la famosa banana per la copertina dell'album con Nico, uno dei dischi cult degli anni Sessanta.
Erano i tempi della Factory e come cantautore Lou Reed non aveva problemi a scrivere canzoni con temi tabù come sesso sadomaso, travestiti e transessuali, prostituzione e tossicodipendenza. Dopo la fine dei Velvet Underground nel 1970, il cantante ha iniziato una carriera solista andata avanti per diversi decenni con 22 album in studio, 12 dischi live, 15 compilation e 44 singoli.
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